mercoledì 18 giugno 2014

Stefano Mariotti - Soluzioni inedite per rappresentare la terza dimensione

Variazioni di blu

Il filo per me ( ed infatti è staccato dalla tela ) ha un duplice scopo: quello di creare ombre sulla superficie sottostante, oppure, come in questo caso, dei veri e propri trompe l'oeil psicologici, formando due piani distinti che, o lavorano in simbiosi, oppure creano una duplice lettura e valutazione dell'opera.

"Se io fossi un pittore convenzionale mi limiterei a dipingere la tela e basta e onestamente mi riesce con una certa facilità, ma perchè cancello parte dei miei dipinti con i fili? Unicamente per il mio animo concettuale che rifiuta una pittura convenzionale e vuole ricercare delle soluzioni inedite per rappresentare la terza dimensione. La tessitura infatti scurisce e modifica la tela dipinta. La vera variazione non è quindi nella gestualità di come spargo il colore sulla tela, che è quasi sempre in monocromo o bicromo, ma in quel preciso artificio che non mi fa più essere un pittore, ma un qualcosa di profondamente diverso. Usando due sole gradazioni di colore, con un filo più scuro e uno più chiaro, creo uno stacco netto che è la vera e propria variazione tonale. La tela nascosta diventa percezione, mentre quella nuda, cioè senza fili, un piccolo assaggio dei quello che ho volutamente e quasi celato alla vista".

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