mercoledì 13 maggio 2015

NATURAGONIA - Stefano Mariotti 2015. Io vorrei che gli occhi delle generazioni future potessero vedere la meraviglia che hanno visto i miei…

È con un certo orgoglio che vi presento la mia ultima fatica, perché disegnare un foglio di queste dimensioni ( 72cm x 102 cm ) con due pennarelli a punta fine e un pennino rosso della ditta Moltov è sicuramente sia una sfida che una fatica.Questo lavoro, dal titolo apocalittico “Naturagonia”, è il primo di un’ideale serie che unisce le “Scena del crimine” con gli “Antipop” ed è per questo che nei giorni passati ho riproposto sulla mia pagina Facebook quasi tutti i lavori che compongono le due serie e anche questa, come le altre due, sarà di condanna.


NATURAGONIA - 72cm x 102cm pennarello su carta
Nelle “Scena del crimine” ho trattato e descritto la morte sia come un atto violento sull ’essere umano, che sulla natura. Spero che i miei “morti ammazzati” , descritti come una vera e propria scena del crimine da film, facciano riflettere sul significato della violenza che ormai, grazie ai media, entra nelle nostre case quotidianamente, rendendoci tutti anestetizzati, mentre i grossi alberi, lavorati con pigmenti monocromi e sabbie mescolate, che sono privi di foglie e con le radici staccate dal tronco, ci suggeriscono un altro dilemma: che vogliamo fare della Natura? 
Io vorrei che gli occhi delle generazioni future potessero vedere la meraviglia che hanno visto i miei… e anche che quasi tutti, o meglio tutti, la pensassero come me su quest’argomento e lavorassero per lasciare al nostro futuro ( i bambini ) una Terra giusta, meravigliosa e unica.
È per questa ragione che io dipingo anche lavori che nulla hanno a che vedere con l’estetica, ma che vorrei fossero di forte impatto psicologico.
Talvolta, quando riguardo la mie “Scena del crimine”, mi vengono in mente quelle foto di Hiroshima e Nagasaki, dopo lo scoppio delle due bombe nucleari, con le ombre dei morti vaporizzati sui muri e allora capisco che devo continuare a dipingere questi alberi/concetto che sembrano più freddi se paragonati alle mie tessiture, ma che io reputo più importanti, anche al quadro più sognate di tutta la mia produzione artistica.


Stefano Mariotti lavorando sul Naturagonia , nella sua casa a Firenze

Con gli Antipop invece ho voluto descrivere la nostra società: una società omologata. Chine nere ricche di materia e tempera ci presentano una folla umana che va verso un punto all’infinito ( dove in realtà non c’è niente ), fantasmi bianchi uno sopra l’altro raggiungono un futuro spersonalizzato e spersonalizzante, perdendosi in assolute acque nere.
Ecco quindi che l’evoluzione del mio pensiero artistico mi ha portato a Naturagonia che è soltanto il primo perché altri ne realizzerò in futuro…  Stefano Mariotti